OPUSCOLO
DEI CORSI DI STUDIO IN INFORMATICA
Facoltà
di Scienze M.F.N. – Università di Pisa
(versione preliminare 1.2)
INDICE:
MOTIVAZIONI… STUDIARE INFORMATICA ALL’UNIVERSITÀ.
Scienza e
tecnologia dei calcolatori.
L’importanza
dell’informazione.
Il CNUCE, primo
grande centro di calcolo.
L’Università di
Pisa e l’informatica.
STUDIARE INFORMATICA A PISA… I CORSI DI STUDIO.
Ricerca
scientifica all'interno del dipartimento.
LINEE GENERALI DEI CORSI DI STUDIO IN INFORMATICA A PISA.
Competenze
tecniche, scientifiche e trasversali.
Contatti con le
aziende e tirocini.
Sistema della
qualità e valutazione.
LA LAUREA IN INFORMATICA (CLASSE 26: SCIENZE E TECNOLOGIE
INFORMATICHE).
Lauree specialistiche accessibili.
Lauree specialistiche accessibili.
LA LAUREA IN INFORMATICA UMANISTICA (CLASSE 5: LETTERE)
LA LAUREA
SPECIALISTICA IN INFORMATICA (CLASSE 23/S: INFORMATICA)
LA LAUREA SPECIALISTICA IN TECNOLOGIE INFORMATICHE
(CLASSE 23/S: INFORMATICA)
LA LAUREA SPECIALISTICA IN INFORMATICA PER L’ECONOMIA E
PER L’AZIENDA (CLASSE 23/S: INFORMATICA)
IL DOTTORATO
DI RICERCA IN INFORMATICA: LA SCUOLA DI ECCELLENZA “GALILEO GALILEI”
GLOSSARIO ACCADEMICO PER GLI STUDENTI
La diffusione capillare dei corsi di studio
in informatica a livello universitario offre una vasta scelta agli studenti che
vogliono intraprendere gli studi in questa direzione. Si pensi che ben oltre
trenta università italiane offrono una laurea in scienze e tecnologie
informatiche (classe 26); tra queste, una ventina permettono di proseguire gli
studi con una laurea specialistica in informatica (classe 23/s) e poche meno offrono
un dottorato in informatica (fonti: MIUR - Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca, http://offertaformativa.miur.it/corsi;
Coordinamento Nazionale dei Dottorati in Informatica, http://www.disi.unige.it/dottorato/coordinamento).
Uno scenario così ricco ed eterogeneo presenta, al tempo stesso, delle
difficoltà per gli studenti che intendono orientarsi nel mondo accademico.
Il presente opuscolo serve a collocare i
corsi di studio in informatica offerti dalla Facoltà di Scienze MFN
dell’Università di Pisa, cercando di fornire delle informazioni che completino
la semplice lista degli insegnamenti coperti. Propone una lettura che
sottolinea il valore aggiunto della tradizione pisana nella formazione
universitaria per l’Informatica, descrivendo il panorama culturale, storico ed
economico entro cui i corsi sono stati concepiti e sviluppati. Seguire tali
corsi (e non solo) nella città di Pisa è confortevole e stimolante. Con quasi
50mila studenti universitari a fronte di circa 90mila abitanti, Pisa si presenta
come una città universitaria in cui l’Università di Pisa e due prestigiose
scuole di eccellenza, la Scuola Normale Superiore e la Scuola Superiore
Sant’Anna, si integrano sia a livello didattico che di ricerca.
Esistono delle guide agli studi universitari
a cui riferirsi, in generale, anche se spesso ignorano diversi dettagli per
ovvi motivi di sintesi. Alcune forniscono una classificazione “quantitativa”
basata su alcuni indicatori statistici a livello di Atenei e Facoltà, essendo
difficilmente reperibili le statistiche sulla miriade di singoli corsi. Diverse
pubblicazioni vengono periodicamente distribuite in libreria per orientare gli
studenti delle scuole superiori. Molte università organizzano annualmente i
saloni di orientamento, in cui gli studenti delle scuole superiori possono
interagire direttamente con i docenti universitari dei corsi di studio di
interesse. Il presente opuscolo integra quanto sopra, specializzandosi nel
contesto pisano delle lauree in informatica.
L’industria informatica e telematica europea
necessita di personale qualificato per colmare il divario esistente tra domanda
e offerta di lavoro per specialisti nel settore della “Information & Communications
Technology” (ICT per brevità). La fonte, il consorzio Career Space (che
include 11 tra le principali aziende ICT, ovvero, BT, Cisco Systems, IBM
Europe, Intel, Microsoft Europe, Nokia, Nortel Networks, Philips Semiconductors,
Siemens AG, Telefónica S.A. e Thales),
fornisce una stima di 1,6 milioni di posti non coperti entro il 2004
(fonte: Career Space, http://www.career-space.com).
Secondo il profilo degli specialisti cercati da Career Space, bisogna essere:
creativi e artistici; entusiasti delle nuove tecnologie e delle loro
applicazioni; predisposti per gli aspetti scientifici e matematici;
comunicativi e interattivi nei confronti degli altri; capaci di lavorare in
gruppo. Come si può vedere, il profilo è lontano dallo stereotipo dello sciatto
“spippolatore” della tastiera, avulso dalla realtà, che trascorre le notti solitarie
di fronte al calcolatore. Piuttosto, l’informatico moderno è una figura che
coniuga abilità tecniche e scientifiche (sacrosante!) in modo artistico,
creativo e comunicativo.
Sbocchi professionali. Quanto osservato
finora mostra le notevoli possibilità di inserimento nel mondo del lavoro per
chi ha un titolo di studio universitario in informatica. La situazione europea
si riflette a livello nazionale, come riportato nella seguente tabella
contenente i dati riferiti alla domanda e all’offerta di specialisti in ICT per
gli anni 1998, 2000 e 2002 (fonte: Rapporto Federcomin/Anasin/IDC, http://www.ict-job.it):
|
1998 |
2000 |
2002 |
Italia |
|
|
|
Domanda |
819.883 |
1.006.503 |
1.189.810 |
Offerta |
786.951 |
894.667 |
974.154 |
Gap |
4% |
11% |
18% |
Europa |
|
|
|
Domanda |
8.869.224 |
10.609.633 |
12.705.087 |
Offerta |
8.391.893 |
9.273.832 |
10.342.401 |
Gap |
5% |
13% |
19% |
L’ICT in Italia ha avuto un tasso di crescita
del 7,75% negli anni 1997-2000 creando 94.400 posti di lavoro per figure
professionali quali: amministratore dei siti Web, analista programmatore e
sistemista EDP, consulente commerciale, coordinatore di progetto, esperto di
logistica per le imprese, esperto in linguaggi e tecnologie multimediali, esperto
di sicurezza dei sistemi, esperto di sistemi informativi territoriali, manager
informatico, progettista di architetture software, progettista di software
applicativo, programmatore avanzato, responsabile di marketing e vendite in
area e-business, responsabile di sistemi informativi, specialista di sistemi di
telecomunicazione, tecnico e gestore di reti, ecc.
Scienza e tecnologia dei calcolatori. L’immaginario collettivo associa l’informatica principalmente
ai suoi aspetti tecnologici in quanto influenza sempre di più la nostra vita
quotidiana. Gli strumenti dell'informatica sono impiegati in maniera diffusa
nel lavoro, nello studio, nel tempo libero: per comunicare, per scrivere, per
disegnare, per imparare, per giocare. Il loro uso, semplice e naturale, li
rende accessibili ormai a tutti: per impadronirsene è sufficiente la pratica.
In prospettiva, la scuola superiore ci farà diventare ottimi utilizzatori
dell'elettrodomestico computer.
Lo studio universitario rivela l’aspetto
scientifico della materia e crea le connessioni concettuali al suo impiego
tecnologico. L’informatica è sia strumento di elaborazione che oggetto di
studio scientifico. Il termine francese informatique (contrazione di information
automatique) accentua il primo aspetto mentre il termine inglese computer
science accentua il secondo aspetto, ovvero scienza dei calcolatori. È una
meta-tecnologia a tutti gli effetti, in quanto si applica ad altre discipline
come l’Economia, l’Ingegneria, la Fisica, la Medicina, le Lettere, ecc., oltre
a se stessa. Questa capacità auto-referente è illustrata dall’esistenza di
programmi software (i compilatori, per esempio) che permettono di sviluppare ed
elaborare altri programmi software (inclusi i compilatori stessi).
L’informatica, seppur giovane, è fortemente
basata su aspetti matematici. Enrico Bombieri dell’Università di Princeton, Medaglia
Fields per la Matematica quando era all’Università di Pisa nel 1974 (riconoscimento di prestigio pari al Premio
Nobel per la Fisica), descrive magistralmente tale aspetto:
“Fino a poco tempo fa, i
matematici teorici consideravano un problema risolto se esisteva un metodo
conosciuto, o algoritmo, per risolverlo; il procedimento di esecuzione
dell’algoritmo era di importanza secondaria. Tuttavia, c’è una grande
differenza tra il sapere che è possibile fare qualcosa e il farlo. Questo
atteggiamento di indifferenza sta cambiando rapidamente, grazie ai progressi
della tecnologia del computer. Adesso, è importantissimo trovare metodi di
soluzione che siano pratici per il calcolo. La teoria della complessità studia
i vari algoritmi e la loro relativa efficienza computazionale. Si tratta di una
teoria giovane e in pieno sviluppo, che sta motivando nuove direzioni nella
matematica e nello stesso tempo trova applicazioni concrete quali quello
fondamentale della sicurezza ed identificazione dei dati.“
(fonte: E. Bombieri, La matematica nella
società di oggi, Bollettino UMI, Aprile 2001)
Oltre agli aspetti pragmatici, vengono quindi
formulate e studiate teorie informatiche al pari della matematica, della fisica
e della chimica. Prendiamo per esempio il concetto di informazione,
facente parte del nostro mondo fisico al pari dell’energia e della materia.
Tutti percepiscono come reale l’atomo o il quark anche se nessuno può vederlo a
occhio nudo. In maniera analoga, il bit è l’elemento costituente
dell’informazione in quanto rappresenta l’informazione minima (0/1,
acceso/spento, destra/sinistra, testa/croce, ecc.). Comunemente usato per misurare la capacità di
memoria dei calcolatori, prescinde da questo uso in quanto la sua nozione è
stata definita astrattamente prima dell’impiego massiccio dei calcolatori.
Negli anni 50 il padre della teoria dell’informazione, Claude Shannon, definì matematicamente
il bit come la quantità di informazione necessaria a rappresentare un evento
con due possibilità equiprobabili e l’entropia come la quantità minima
di bit per rappresentare un contenuto informativo. Oggi, se possiamo
memorizzare un film digitale in DVD o CD-ROM, lo dobbiamo in parte alla teoria
dell’informazione.
L’importanza dell’informazione. L’informazione può essere quindi misurata come le altre entità fisiche ed
è sempre esistita, anche se la sua importanza è stata riconosciuta solo nel
secolo scorso. Per esempio, la fondamentale scoperta della “doppia elica” del DNA
nel 1953 da parte di James Watson e Francis Crick ha posto le basi biologiche per
la comprensione della struttura degli esseri viventi da un punto di vista “informativo”.
La doppia elica è costituita da due filamenti accoppiati e avvolti su se
stessi, a formare una struttura elicoidale tridimensionale. Ciascun filamento può
essere ricondotto a una sequenza di acidi nucleici (adenina, citosina, guanina,
timina). Per rappresentarlo, si usa un alfabeto finito come nei calcolatori,
quaternario invece che binario, dove le lettere sono scelte tra A,C,G eT, le
iniziali delle quattro componenti fondamentali. Il DNA rappresenta quindi il
contenuto informativo delle funzionalità e della struttura degli esseri viventi,
ed è sempre esistito in essi, al pari degli atomi e dell’energia.
L’informazione e la sua elaborazione
attraverso i computer hanno certamente un impatto notevole nella vita
quotidiana. L’importanza è testimoniata, per esempio, dai sistemi di protezione
escogitati mediante la crittografia e dal valore commerciale della borsa
tecnologica. L’uso appropriato dell’informazione pone problemi etici di
rilievo, come nel caso della privacy riguardo le informazioni cliniche che
potrebbero altrimenti avvantaggiare le compagnie di assicurazioni mediche e
danneggiare i pazienti.
È interessante come il poeta visionario Paul
Valéry abbia intuito l’importanza dell’informazione già agli inizi del secolo
scorso, anticipando la nostra epoca, caratterizzata dall’enorme quantità di
informazione disponibile in formato elettronico, per esempio, attraverso il Web
e Internet (fonte: G.O. Longo, Il nuovo Golem, Laterza, 1998):
“Questa merce rara [n.d.r., l’informazione]
si preparerà sotto forme malleabili o commestibili,
si distribuirà a una clientela sempre più numerosa;
diventerà cosa di commercio,
cosa che si esporta,
cosa infine che si imita
e si riproduce un po’ dappertutto.”
Studiare l’informatica. Quella
dell'informatico è quindi una professione multiforme, in grado di coprire una
vasta gamma di mansioni e di affrontare con successo molte sfide: costruire
soluzioni ai problemi della società utilizzando la tecnologia informatica
disponibile; costruire nuovi strumenti, facendo avanzare lo stato dell'arte
della tecnologia informatica; costruire nuova conoscenza, facendo avanzare la
ricerca scientifica in informatica. Per comprendere l'innovazione tecnologica e
scientifica, e non esserne travolti, gli informatici devono avere, in ogni
caso, una solida preparazione scientifica di base, che può essere fornita in
forme adeguate solo dai corsi di studio universitari. Durante il percorso di
studio, gli studenti possono adeguare l'obiettivo della propria formazione in
base alle competenze acquisite e alle proprie esigenze, aspirazioni e
possibilità. La distinzione tra formazione universitaria e semplice
addestramento o alfabetizzazione all’uso dell’informatica è ben riportata in
quanto segue:
“… non parlo qui di
addestramento o alfabetizzazione informatica, come a volte vien chiamato
l'apprendimento, indispensabile e improrogabile, dei rudimenti d'uso dei
sistemi informatici: chi cerca un progettista di automobili o anche
semplicemente un buon meccanico non si accontenterebbe di chi ha la patente di
guida. L'addestramento non spetta a noi, che dovremmo invece sapere e poter
formare figure in grado di operare autonomamente o in cooperazione nello
sviluppo, collaudo e manutenzione dei sistemi di elaborazione e trasmissione
dell'informazione, di assumere ruoli propositivi e dirigenziali nel progetto di
tali sistemi, di indirizzare con fantasia e creatività lo sviluppo scientifico
e tecnologico del settore nel paese - sempre che vi siano le risorse e la volontà
politica per sostenerlo …
… Poi rivendico
all'informatica la sua innegabile e tirannica radice scientifica. Non è proprio
possibile capire l'informatica se non si intendono le leggi che governano come:
si digitalizza e si rappresenta l'informazione, sia essa
"tradizionale" (testi o numeri) o piuttosto "nuova" (video,
suono, odori); si memorizza, organizza e reperisce l'informazione e la si
protegge da un uso improprio; si trasmette in modo affidabile l'informazione;
soprattutto come si elabora l'informazione: le leggi della programmazione.
Queste leggi, io credo,
hanno carattere galileano: sono leggi dell'artificiale, certo non delle cose
naturali, ma hanno la medesima forma di astrazione dall'esperienza e di
generalizzazione del particolare; inoltre hanno la stessa rigorosa natura delle
leggi di Galileo. Sono equazioni su domini opportuni, spessissimo di natura discreta,
espresse nel linguaggio matematico:
l'unico che sappiamo usare per creare, scambiarci e trasmettere
conoscenza dai tempi degli alessandrini.”
(fonte: Pierpaolo Degano, Presidente del
GRIN)
Parafrasando quanto descritto da Bombieri per
la matematica, se non vogliamo separare
la scienza dalla società, la formazione di informatici deve agire a metà strada
tra teoria e pratica, rifuggendo da una preparazione accademica fine a se
stessa. I giovani tendono ad allontanarsi dagli studi scientifici per vari
motivi, talvolta seguendo le carriere della nuova finanza e dell’imprenditoria
d’assalto. L’informatica permette una formazione scientifica e, al tempo
stesso, fornisce una struttura mentale adatta a impiegare le proprie capacità
in ambito aziendale, economico e produttivo.
Un esempio lampante in tal senso è il motore
di ricerca più noto al mondo, Google (http://www.google.com).
Chiunque navighi in Internet è almeno
una volta incappato in Google. Senza motori di ricerca, non saremmo in grado
trovare velocemente le pagine interessanti tra quelle disponibili in inumana
quantità nel Web. Il problema è che, formulata una ricerca, la risposta può
spesso fornire centinaia di migliaia di pagine Web. Per poter ovviare a questa
difficoltà, Sergey Brin e Larry Page, due studenti di dottorato presso
l’Università di Stanford nella seconda metà degli anni 90, hanno pensato di definire
una nuova nozione di rilevanza delle pagine Web, chiamata PageRank, utile a
produrre una lista delle pagine trovate in ordine di importanza. (nota: Per gli
interessati, il PageRank è basato sulla struttura a grafo del Web, in cui le
pagine Web sono i nodi e gli hyperlink in esse contenuti sono gli archi
di collegamento. La rilevanza di una pagina dipende dalle pagine che la
riferiscono, secondo una opportuna formula matematica di classificazione (rank)
ispirata alle distribuzioni stazionarie dei cammini casuali in tale grafo.)
Sono trascorsi pochi anni, eppure Google è una delle società informatiche
meglio quotate e con i migliori stipendi nel settore. Su scala nazionale, una
simile “success story” è avvenuta con Ideare (http://www.ideare.com),
attualmente parte di Tiscali, nata da studenti dei nostri corsi di studio.
L'Istituto di Scienze dell'Informazione dell'Università
di Pisa, attualmente Dipartimento di Informatica, fu fondato nel 1969, primo in
Italia. Recentemente, a trentatré anni dalla fondazione, il Dipartimento ha
traslocato in un nuovo, moderno edificio. Contemporaneamente all'Istituto di
Scienze dell'Informazione fu fondato il Corso di Laurea quadriennale in Scienze
dell'Informazione, anch'esso il primo in
Italia e uno dei primi in Europa.
Istituto e Corso di Laurea poterono nascere e
svilupparsi basandosi su di un numero notevole di esperti nel campo
dell'informatica, che si erano formati a Pisa in larga misura grazie a due
importanti successi locali: la CEP, Calcolatrice Elettronica Pisana, che fu il
primo calcolatore progettato e costruito in Italia, e il CNUCE, il Centro
Nazionale Universitario di Calcolo Elettronico, che fu il primo grande centro
di calcolo.
Enrico Fermi e la CEP. Il primo calcolatore italiano nacque per suggerimento di
Enrico Fermi. Le province di Pisa, Lucca e Livorno nel 1953 misero a
disposizione la somma, allora significativa, di 150 milioni di lire per la
realizzazione di un sincrotrone, che poi fu costruito a Frascati. Fermi suggerì
di utilizzare la maggior parte di quel finanziamento per progettare e costruire
(non comprare!) un calcolatore elettronico. La CEP fu realizzata grazie agli
sforzi di Marcello Conversi, direttore del Dipartimento di Fisica, e di Alessandro
Faedo, matematico, poi preside della Facoltà di Scienze, Rettore dell'Università di Pisa e Presidente
del CNR. La CEP era già dotata di circuiti a transistori, era microprogrammata
ed era dotata di un linguaggio FORTRAN tra i primi ad essere realizzato.
Il gruppo di ricerca che aveva progettato la
CEP confluì nel CSCE (Centro Studi Calcolatrici Elettroniche) del CNR, poi
ridenominato IEI (Istituto per l'Elaborazione dell'Informazione). Lo sviluppo
della CEP presso il Dipartimento di Fisica fu accompagnato da una importante
attività progettuale presso un laboratorio della Olivetti a Barbaricina, un
sobborgo di Pisa, che portò allo sviluppo della linea di calcolatori ELEA.
Questa linea ebbe notevole successo,
fino alla vendita da parte della Olivetti di tutte le attività relative ai
calcolatori alla General Electric.
Il CNUCE, primo grande centro di calcolo. L'altro evento che negli anni 60 contribuì alla
formazione in Pisa di numerosi esperti di calcolatori fu la creazione del
CNUCE, che alla sua nascita fu dotato di uno dei più grandi calcolatori di allora,
l'IBM 7090. Questo calcolatore, per iniziativa di Faedo, fu regalato
all'Università di Pisa dall'IBM. A seguito di ciò, fu installato un potente
calcolatore IBM 360. È istruttiva la descrizione di Faedo su come riuscì a
convincere il consiglio di amministrazione dell’IBM dopo un primo rifiuto:
“All'ora fissata si riunì
il Board dell'IBM e, dopo un quarto d'ora, mi fecero entrare e mi comunicarono
che erano spiacenti ma che non era possibile, per i motivi già dettimi da
Fubini [n.d.r., allora a capo dell’IBM], di dare all'Università di Pisa gratuitamente
un sistema 360.
Risposi che chiedevo di
essere ascoltato prima di accettare la loro sentenza. Mi congratulai anzitutto
con il popolo americano per il successo dell'Apollo 17 ma avvertii che questa
impresa era la vetta di un monte alla cui costruzione l'Università di Pisa
aveva dato contributi essenziali. Produssi allora le copie dei libri di
Leonardo Fibonacci e un trattato edito dall'IBM sul metodo Montecarlo; in tale trattato
il primo capitolo era dedicato ai numeri di Fibonacci come primo esempio di
numeri casuali. Illustrai poi l'opera di Galileo, leggendo qualche brano del
“Dialogo dei massimi sistemi” e gli studi da lui fatti sulle orbite dei pianeti
e così continuai fino alle scoperte di Enrico Fermi. Conclusi dicendo che era
interesse dell'America che un antico centro di studi come l'Università di Pisa
potesse continuare a svolgere il suo compito secolare di avanguardia nel campo
della scienza. Uscii e poco dopo fui richiamato per sentire la sentenza: il 360
sarebbe stato dato all'Università di Pisa col 75% di sconto sul prezzo
ufficiale di 4 miliardi. Ringraziai e, se fossi stato un perfetto funzionario
dello Stato, avrei aggiunto che, prima di accettare, avrei dovuto chiedere
l'autorizzazione alla spesa al Governo Italiano. Ma io temevo che, passato quel
momento magico, la cosa potesse sfumare e, rinunciando ad essere un funzionario
perfetto, dissi subito che accettavo. Mi precipitai a Roma dal Ministro della
Pubblica Istruzione on. Misasi e gli chiesi il miliardo occorrente. Mi rispose
che poteva darmi solo 250 milioni. Mi feci mettere per iscritto che tale
contributo mi sarebbe stato dato per quattro anni consecutivi. Allora tornai a
New York e ottenni da Fubini che il pagamento del 360 poteva avvenire in
quattro rate annuali di 250 milioni.”
(fonte: Alessandro Faedo, La nascita del
Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione, 1996)
L’Università di Pisa e l’informatica. L'Istituto di Scienze dell'Informazione dell'Università
di Pisa fu fondato ed organizzato nelle sue fasi iniziali da Antonio Grasselli,
un ingegnere chimico che proveniva dal Politecnico di Milano e che aveva svolto
importanti attività di ricerca in teoria della commutazione negli Stati Uniti,
a Princeton e a Berkeley. Tra i fondatori vanno anche citati Giovanni Battista
Gerace, ingegnere elettronico pisano progettista dell'hardware della CEP, e
Alfonso Caracciolo di Forino, matematico, progettista del software della
CEP, pioniere a livello internazionale
della semantica dei linguaggi di programmazione.
Gerace fu a lungo direttore dell'Istituto, poi Dipartimento sperimentale, e quindi
Preside della Facoltà di Scienze ai tempi della riforma universitaria. Poco
dopo la sua fondazione entrò a far parte dell'Istituto Franco Preparata,
proveniente dagli Stati Uniti dove ritornò dopo qualche anno. Preparata coordinò
nel 1973 la sistemazione dei contenuti dei corsi di informatica, nota come Curriculum
1973, che divenne la base dei corsi di laurea in informatica anche delle altre
sedi italiane.
Nel corso dei suoi trentatré anni di storia,
il Dipartimento di Informatica ha svolto attività di ricerca apprezzate a
livello internazionale e ha avuto un ruolo di avanguardia nell'Università
di Pisa e nel panorama italiano,
mantenendo stretti legami di collaborazione in ricerca e formazione con le
altre sedi universitarie che via via iniziavano l'attività nel campo dell'informatica.
Il corso di dottorato di ricerca in Informatica fu aperto nel 1983, primo in
Italia. Anche primo, su un piano diverso, fu il questionario di valutazione della
didattica dei docenti da parte degli studenti, e primo fu un esercizio di
valutazione della ricerca svolto nel 1999 alla presenza di cinque esperti internazionali
di grande fama che espressero nel loro rapporto:
“…
it is clear that the department has a distinguished role in
Nel 1996, in occasione del venticinquennale
del Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione venne fatta un'indagine
statistica a campione tra i laureati che mostrò come la maggior parte di essi
fosse, a posteriori, soddisfatta degli studi svolti. Un numero notevole di
questi laureati e dottori di ricerca è attualmente docente in altre università.
Ad esempio, per il periodo 1983-2002, dei 102 dottori di ricerca formati a
Pisa: 62 lavorano in università italiane (14 professori ordinari, 24 professori
associati, 25 ricercatori universitari); 6 sono docenti in università estere; 7
sono ricercatori in centri italiani o esteri; 14 hanno borse postdoc; 11 sono
impiegati in aziende di software o gestiscono proprie aziende; 2 insegnano in
scuole superiori (fonte: Andrea Maggiolo-Schettini, Presidente del Dottorato in
Informatica a Pisa). La quasi univoca tendenza dei dottori di ricerca a trovare
collocazione nell'università, tendenza favorita dalla grande richiesta di
docenti in un momento di grande sviluppo dei corsi in informatica in Italia, è
stata in parte corretta negli anni successivi, in cui parecchi dottori di
ricerca hanno anche trovato posto in istituti di ricerca pubblici e privati.
Attualmente il Dipartimento conta circa 65 docenti delle tre fasce, 45 studenti
di dottorato e 35 postdoc e offre insegnamenti per circa 1200 studenti. Da
questi numeri risulta essere uno dei più grandi dipartimenti di informatica in
Europa.
L’attività di ricerca svolta nel Dipartimento
di Informatica ha profondamente ispirato la progettazione dei corsi di studio
secondo il principio, accettato a livello internazionale, che una vivace
attività di ricerca è un ottimo punto di partenza per una proficua attività
didattica. Il livello di qualificazione della ricerca, e quindi delle
potenzialità di insegnamento, è testimoniato, ad esempio, dal Rapporto
Periodico delle Ricerche del Dipartimento di Informatica, disponibile presso il
sito Web del Dipartimento (http://www.di.unipi.it).
Ricerca scientifica all'interno del dipartimento. È oggi rivolta ad approfondire, accanto a temi di grande
importanza ma già ben sviluppati come i fondamenti logici e algebrici
dell'informatica, gli algoritmi e le strutture dei dati, le architetture dei
calcolatori e dei sistemi, il calcolo numerico, l'intelligenza artificiale, i
linguaggi di programmazione, la ricerca operativa, temi più recenti ma di
notevole importanza strategica, quali i modelli e le tecniche di programmazione
per i sistemi distribuiti e per le reti "wide area", come il Web.
L'approccio è decisamente fondazionale, ma
comprende significativi aspetti sperimentali. Obiettivi dello studio sono
modelli per reti "wide area" definiti al giusto livello di
astrazione, linguaggi di programmazione innovativi per offrire e utilizzare
servizi, metodi per garantire e verificare la sicurezza, algoritmi efficienti
di ricerca, architetture software per sistemi aperti e riconfigurabili,
architetture ad alta performance di tipo GRID utilizzabili in rete.
Secondo un'interessante rassegna apparsa sul
numero dell'Economist del 10 maggio 2003, la tecnologia dell'informazione si
trova in una fase di maturazione in cui la vera questione è se molti passi
avanti della tecnologia, possibili ma costosi, siano davvero necessari o
costituiscano un “overshooting” rispetto alle esigenze di gran parte degli
utilizzatori. L'orientamento prevalente è quello di trasformare i prodotti più
comuni dell'informatica in servizi o “commodities” disponibili via Web e da
pagarsi a seconda dell'uso. Pertanto, accanto ad alcuni produttori di servizi
di base (simili alle centrali in un paragone con la fornitura di energia
elettrica) verrebbe a formarsi una gerarchia di servizi via via più innovativi
e remunerativi.
La sfida che si prospetta per il prossimo
futuro si riferisce, quindi, da un lato alla utilizzazione dei servizi di base
disponibili mediante software sicuro, altamente riusabile e flessibile,
dall'altro allo studio di nuove applicazioni, intese come modo di organizzare
le varie tipologie di lavoro secondo le tecnologie informatiche.
L'obiettivo non è semplicemente l'uso
efficiente del calcolatore, ma la creazione di nuove aree scientifiche e
professionali che risultino dalla interazione dei metodi di rappresentazione ed
elaborazione della conoscenza propri dell'informatica con importanti aspetti e discipline
del mondo reale. In questo scenario strategico trovano posto numerosi progetti
in corso presso il dipartimento, ad esempio quattro progetti finanziati dal
programma "Global Computing" del quinto programma quadro dell'Unione
Europea e in numerosi altri su temi affini finanziati dal MIUR, spesso in collaborazione
con imprese nazionali e internazionali, e in qualche caso finanziati anche direttamente
da queste ultime (ASI, IBM, Microsoft, Tiscali, ecc.).
Gli studenti degli ultimi anni e i
neolaureati hanno inoltre la possibilità di interagire con la ricerca svolta
dai docenti del Dipartimento di Informatica attraverso i laboratori di ricerca:
Applicazioni per Pubblica Amministrazione, Architetture Parallele, Basi di Dati,
Global Computing, Ingegneria del Software, Multimediale, NeuroLab, Optmize, Sicurezza,
Specifica e Verifica di Sistemi Software. Inoltre, gli studenti possono
trascorrere un periodo di studi all’estero attraverso il programma Erasmus (http://www.di.unipi.it/didattica/erasmus)
che promuove la cooperazione interuniversitaria a livello europeo.
Il Dipartimento di Informatica e l’Università
di Pisa sono collocati nel distretto economico e produttivo delle province di
Livorno, Lucca, Massa e Pisa, e di La Spezia. C’è la volontà politica e
imprenditoriale per renderlo un distretto industriale ad alto contenuto tecnologico
basandosi su vari punti di forza, quali: le università pisane e i centri di
ricerca; i centri per favorire il trasferimento tecnologico; le infrastrutture
di comunicazione quali l’aeroporto, i porti, le ferrovie e le autostrade; le
infrastrutture di connessione basate su reti a larga banda. A favore di tale
scelta contribuisce anche la buona qualità della vita offerta in queste
province.
La naturale vocazione verso la tecnologia
risulta anche dalle statistiche: il 46,8% dei laureati a Pisa ha scelto uno
studio di tipo scientifico/tecnologico, ove tale percentuale si riduce al 31,6%
in Toscana e al 30% in Italia. Le aree di ricerca ad alto contenuto tecnologico
interessate sono la bio-medicina, le telecomunicazioni, il software, la
robotica e la micro-mecatronica, la domotica e la ricerca aerospaziale, in cui
sono coinvolte circa 3.500 imprese e 10.000 lavoratori, di cui almeno la metà
nel settore ITC (fonte: Franco Turini,
Direttore del Consorzio Pisa Ricerche).
I corsi di studio proposti. Per comprendere l'innovazione tecnologica e scientifica e la sua
incessante evoluzione, gli studenti di informatica devono ricevere una solida
preparazione scientifica di base, fornita dai tre livelli di studio attuati in
accordo alla recente riforma universitaria. In tal modo è possibile adeguare,
durante il percorso di studio, l'obiettivo della propria formazione con i corsi
di studio attivati dall'Università di Pisa:
Primo livello. Lauree in
Informatica (180 CFU – crediti formativi universitari), per formare tecnici
informatici altamente qualificati, che sappiano inserirsi rapidamente nel mondo
del lavoro:
Laurea in Informatica
Laurea in Informatica Applicata (attivata
presso il polo “G. Marconi” di La Spezia)
Laurea in Informatica Umanistica (in
collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia)
Secondo livello. Lauree Specialistiche
in Informatica (ulteriori 120 CFU – crediti formativi universitari), per
formare informatici specialisti, che possano utilizzare le competenze acquisite
anche in settori che richiedono una ulteriore specializzazione:
Laurea Specialistica in Informatica
Laurea Specialistica in Tecnologie
Informatiche
Laurea Specialistica in Informatica per
l’Economia e l’Azienda (in collaborazione con la Facoltà di Economia)
Terzo livello. Dottorato di
Ricerca in Informatica (3 anni), per formare ricercatori informatici, di
livello adeguato agli standard scientifici internazionali, che possano mettere
a frutto le proprie conoscenze nelle università italiane o straniere e nei
centri di ricerca.
Scuola di Dottorato “Galileo Galilei”.
“In Italia ci sono realtà
di altissima qualificazione, il Dipartimento di Informatica dell’Università di
Pisa ne è un esempio: sul Dottorato è stato un modello per le altre sedi di
Dottorato in Informatica. Fin dai primi cicli ha garantito standard qualitativi
internazionali: tesi in inglese, revisori esterni, monitoraggio dell’attività,
…”
(fonte: Eugenio Moggi, Coordinatore nazionale
dei Dottorati in Informatica)
Accanto ai corsi informatici propriamente
detti, si prevede lo sviluppo di corsi di studio di vario livello in collaborazione
con dipartimenti di area diversa. L'attuale offerta formativa va già in questa
direzione, ma altri corsi di laurea sono in preparazione, per esempio nei
settori della biologia e delle scienze della comunicazione. In definitiva,
questa impostazione propone una linea di sviluppo possibile in un momento di
grande trasformazione della struttura industriale e produttiva.
Strutture didattiche. Le aule
didattiche, i laboratori e la biblioteca sono ubicati presso il Polo Didattico
Fibonacci, di recente ristrutturazione, comprendente anche i Dipartimenti di
Fisica, Matematica e Informatica, per
favorire un contatto continuo tra studenti e docenti, tra attività
didattica e attività di ricerca. Normalmente, i corsi affollati vengono divisi
in corsi paralleli e coordinati tra loro, in modo che vi siano meno di un
centinaio di studenti per aula per le lezioni teoriche e uno studente per
terminale durante le lezioni di laboratorio.
I laboratori didattici e le aule attrezzate
mettono a disposizione degli studenti oltre 200 posti di lavoro. Offrono
connessione a Internet e utilizzo della posta elettronica, nonché software
applicativo e ambienti avanzati di programmazione per attività di laboratorio
autonoma oltre a quella assistita dal personale docente.
Sono a disposizione degli studenti aule e
sale di lettura per un totale di 1300 posti. La biblioteca, cui hanno accesso
tutti gli studenti, possiede circa 7000 volumi, un catalogo consultabile in
forma elettronica, ed è abbonata a una vasta serie di periodici scientifici del
settore. Gli studenti hanno anche accesso per la consultazione e il prestito di
volumi e riviste, alla biblioteca del CNR e alla biblioteca della Scuola
Normale Superiore.
Docenza universitaria. La didattica offerta vanta una tradizione di
eccellenza nazionale e internazionale, ampiamente riconosciuta sia nel mondo
accademico che nel mondo del lavoro. La scuola pisana, la più antica in Italia
nel settore (risale a oltre trenta anni fa), ha formato docenti e ricercatori
inseriti oggi in molte università e istituti di ricerca prestigiosi. È tuttora
sul fronte dell’innovazione didattica e della formazione post-laurea.
L’attività didattica viene regolarmente svolta da oltre 60 docenti del
Dipartimento di Informatica e da altri docenti provenienti dal Dipartimento di
Matematica, dal Dipartimento di Fisica, dall’Istituto di Scienza e Tecnologie
dell'Informazione del CNR, dall’Istituto di Informatica e Telematica del CNR, e
dalla Scuola Superiore di Studi
Universitari Sant’Anna.
Il personale
docente è sicuramente adeguato in riferimento alle necessità dei corsi di
studio sia in termini quantitativi che qualitativi, e fornisce corsi di
servizio presso altri corsi di laurea. Una delle caratteristiche dei corsi di
laurea dell’Università di Pisa è l’introduzione dei “garanti”, ovvero, di docenti che si impegnano a tenere
gli insegnamenti di un determinato corso di laurea per un periodo pluriennale.
In tal modo, si evita la cronica problematica relativa ai corsi fondamentali
coperti da personale docente a contratto esterno. La docenza esterna viene
impiegata per ampliare lo spettro dell’offerta didattica ad argomenti di punta
nell’ambito dell’ICT che costituiscono alcuni degli insegnamenti complementari.
Attualmente sono attivati almeno un centinaio di insegnamenti fondamentali e
complementari nei corsi di studio in informatica (fonte: http://compass.di.unipi.it/didattica/corsi/corsi2003.asp).
Limitatamente a
particolari esigenze, i corsi di studio in informatica si avvalgono anche della
collaborazione di docenti a contratto esterni, professionisti di riconosciuto
valore, accuratamente selezionati secondo le procedure specificate nel Sistema
della Qualità. Il supporto alla
didattica (tutori e assistenti di laboratorio) non è offerto da personale
strutturato in ambito universitario ma reclutato in fase di programmazione
didattica annuale. La disponibilità di
persone è ampia grazie ai numerosi studenti di dottorato e assegnisti post
dottorato.
A livello nazionale, i docenti informatici si
coordinano tramite il GRIN (gruppo informatici), nel cui sito Web (http://www.di.unipi.it/grin) sono riportati
vari documenti che descrivono lo stato dell’arte dei corsi in informatica in
Italia; per esempio, come certificare la qualità delle lauree in Informatica
nelle Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali.
Test di ingresso e precorsi. L’iscrizione ai corsi di studio in informatica non prevede alcun test
obbligatorio di ingresso. Tuttavia, la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e
Naturali organizza un precorso di ingresso rivolto agli studenti immatricolati
a tale Facoltà, che si svolge tipicamente la settimana immediatamente
precedente l’inizio dei corsi del primo semestre del primo anno. Il precorso si
articola in 9 ore di Matematica, 6 ore di Fisica e 5 ore di Chimica, con
l’intenzione di offrire agli studenti l’opportunità di un lavoro preparatorio
nel contesto delle materie di base, che li aiuti a riconoscere e a superare
eventuali carenze specifiche, ma che più in generale li orienti verso un
atteggiamento produttivo ed efficace nei confronti dello studio a livello
universitario. In particolare, gli studenti di Informatica rientrano in tale
iniziativa per quanto riguarda la Matematica e la Fisica. La partecipazione è
libera, gratuita e non prevede alcuna prova di ingresso.
Una simile iniziativa viene svolta sempre
nella stessa settimana, presso il Polo Didattico Fibonacci, a cura dei docenti
di Informatica. Per vedere cosa si studia nei corsi di Informatica, è possibile
seguire alcune lezioni introduttive. Dopo un incontro iniziale con alcuni dei
docenti, sono previsti due mini-corsi di 6 ore ciascuno, sulle macchine di Turing
e sull’uso delle risorse di calcolo nel Polo Didattico Fibonacci. I precorsi si
concludono con un test facoltativo di autovalutazione sugli argomenti trattati.
Non viene utilizzato per valutare il curriculum di studi; permette però di
verificare il grado di apprendimento individuale degli studenti.
Competenze tecniche, scientifiche e trasversali. I percorsi formativi dei Corsi di Studio in Informatica di
primo livello si propongono di fornire le competenze tecnico scientifiche
necessarie per
la formalizzazione e la soluzione di problemi complessi in vari
contesti applicativi,
il progetto e lo sviluppo di sistemi
informatici di elevata qualità in diversi settori applicativi,
la gestione e la manutenzione di sistemi informatici,
il supporto agli utenti nell’utilizzo di
strumenti informatici,
la comprensione dell’evoluzione della
tecnologia informatica,
l’integrazione e il trasferimento
dell’innovazione tecnologica.
Oltre alle competenze tecnico-professionali,
i percorsi formativi in informatica prevedono la creazione di competenze
trasversali necessarie per
comunicare e relazionarsi in situazioni
specifiche collegate al mondo del lavoro ed al lavoro di gruppo,
comprendere e produrre documentazione tecnica
sia in italiano che in inglese,
analizzare e riconoscere le principali
organizzazioni aziendali e le tipologie di utenti,
analizzare e riconoscere i vincoli
legislativi delle applicazioni informatiche,
lo sviluppo e l’industrializzazione dei
prodotti,
l’assistenza e il supporto (organizzazione,
pianificazione, controllo) alla realizzazione degli impianti, apparecchiature e
stabilimenti di produzione, distribuzione ed assistenza post-vendita
attività di gestione e controllo della
qualità,
attività di assistenza, supporto e controllo
per l’erogazione di servizi pubblici e privati.
Contatti con le aziende e tirocini. Gli ordinamenti degli studi delle lauree di primo
livello prevedono lo svolgimento di un progetto, durante un periodo di
formazione (tirocinio formativo o stage) presso un'azienda, un ente esterno, o
presso l'Università di Pisa. Le proposte di tirocinio vengono presentate dalle
aziende, dagli enti del territorio regionale e nazionale, e da docenti, da
tecnici, o da amministrativi dell'Università tramite un apposito modulo nel
quale sono descritte le caratteristiche del progetto e i prerequisiti
richiesti. Oltre 150 aziende sono attualmente iscritte all’albo dei tirocini
dei corsi di studio in informatica, a conferma di un fruttuoso canale di
comunicazione instaurato tra il Dipartimento di Informatica e le aziende (fonte:
http://compass2.di.unipi.it/didattica/inf/tirocini/).
Il tirocinio formativo può avere una durata
di 300 o 450 ore, pari a 12 e 18 crediti formativi universitari (CFU),
rispettivamente. Lo studente, durante il tirocinio, è seguito da uno o due
tutori. Per svolgere il progetto, lo studente deve essere iscritto al terzo
anno e deve aver ottenuto i crediti necessari al conseguimento di una
preparazione adeguata a svolgere il progetto stesso. Per fare richiesta di
tirocinio, lo studente, a scadenze fissate, può consultare l'albo dei progetti
ed esprimere le proprie preferenze. La domanda deve essere corredata da
informazioni sul curriculum di studi. La commissione tirocini si riunisce
periodicamente per assegnare i tirocini agli studenti che ne fanno richiesta,
cercando di soddisfare al meglio le esigenze delle aziende e di tutelare gli
interessi degli studenti.
Sistema della qualità e valutazione. Dall'anno accademico 1995/96 i corsi di studio in
informatica attuano una valutazione periodica della qualità delle sue attività.
La metodologia di valutazione adottata si concretizza sostanzialmente in due
momenti separati ma intrinsecamente connessi l'uno all'altro: una
autovalutazione interna e una valutazione esterna, anche mediante questionari
compilati dagli studenti in modo anonimo, che insieme rappresentano la fase di
analisi critica dei principali aspetti connessi all'offerta didattico-organizzativa.
Se oggi si parla di valutazione, e in
particolare di valutazione della qualità delle attività universitarie è perché
l'attività di formazione non è più vista esclusivamente legata alle capacità
dei docenti ma come facente parte di una grande e articolata struttura
organizzativa. Dinanzi a una generazione che mostra sempre più spesso
difficoltà a seguire il percorso universitario (alto tasso di abbandoni,
eccessivo prolungamento rispetto alla durata legale del percorso formativo) l'ipotesi
di una verifica in itinere o a posteriori delle modalità di erogazione del
sapere e della reale capacità di trasferimento di tali conoscenze è andata via
via configurandosi come una necessità inderogabile.
Uno degli scopi principali della valutazione
(e anche una sua conseguenza) è quello di provocare un meccanismo stabile di
continuo miglioramento della qualità intesa nella sua accezione di servizio
rispondente alle esigenze di utenti e parti interessate (studenti, realtà
locale, società ecc.). Qualità è quindi la capacità strutturata di definire gli
obiettivi didattici (sulla base di esigenze opportunamente identificate), di
programmare e sviluppare le azioni necessarie per raggiungerli e di controllare
continuamente il grado di rispondenza dei risultati agli obiettivi stessi.
Questa azione di controllo consente di assicurare un miglioramento continuo,
intervenendo prontamente nel caso di scostamenti che possono essere dovuti a
problemi interni alla struttura o alle mutate condizioni esterne (con le quali
l'università deve comunque interagire in modo dialettico).
La documentazione prodotta nel caso dei corsi
di studio in informatica rispecchia la struttura ispirata all’adattamento della
norma UNI EN ISO 9001 alla didattica universitaria proposto dalla Conferenza
dei Rettori delle Università Italiane (CRUI). Il processo formativo
(progettazione, erogazione e valutazione) e gli strumenti e metodi di controllo
e miglioramento riportati sono il risultato dell’esperienza di
garanzia/assicurazione della qualità svolta negli anni accademici 1995/6-2000/1
nell’ambito del Diploma Universitario in Informatica durante la partecipazione
al progetto europeo CAMPUS. La documentazione prodotta in tal senso è
disponibile al sito Web del Dipartimento (http://www.di.unipi.it)
e include: il documento di politica
della qualità, il manuale della qualità,
i piani della qualità, le procedure,
le istruzioni, le linee guida, i manuali, gli standard dei documenti.
I mezzi di informazione verso gli studenti
sono:
servizi Web e News (dell’università, della
facoltà, del dipartimento, della segreteria didattica, del corso di laurea), i
quali riportano informazioni di interesse generale sull’università e
sull’orientamento, e di interesse specifico sui corsi attivati, sui programmi
di esame, sul materiale didattico, su leggi e regolamenti (es., per la domanda
di laurea), sulle delibere del Consiglio dei Corsi di Studio,
bacheche del Dipartimento e del Polo Didattico
Fibonacci,
segreteria didattica e coordinatore didattico
in orario di ricevimento,
brochure informative,
il sistema di posta
elettronica del Centro di Calcolo, il quale permette di raggiungere tutti gli
studenti (ciascuno dei quali è dotato di un account e-mail all’atto della frequenza
del primo corso di insegnamento).
Periodicamente
vengono organizzate delle riunioni assembleari in cui la Direzione dei corso di
studi incontra i docenti e, successivamente, gli studenti, al fine di avere un
riscontro sull’andamento delle attività, e di informare sulla programmazione
didattica, sui tirocini, su attività sperimentali e innovative e sull’organizzazione
complessiva dei corsi di studi.
Statistiche sui laureati. Per capire quali
nuove direzioni intraprendere per rendere i corsi di studio più vicini ai
bisogni culturali e produttivi della società, uno degli strumenti comunemente
adottati è l’indagine statistica. Dall’istituzione dei corsi di studio nel
1969, è possibile individuare vari periodi caratterizzati dalle riforme via via
adottate in tal senso. Il primo periodo,
dall’anno accademico 1969-70 al 1992-93, vede lo sviluppo della Laurea in
Scienze dell’Informazione quadriennale (SCI), con un picco di iscrizioni
attorno la metà degli anni 80:
Anno accademico |
Immatricolati SCI |
Laureati SCI |
1969-70 |
264 |
|
1970-71 |
483 |
39 |
1971-72 |
402 |
116 |
1972-73 |
374 |
165 |
1973-74 |
389 |
128 |
1974-75 |
376 |
77 |
1975-76 |
437 |
59 |
1976-77 |
384 |
105 |
1977-78 |
401 |
110 |
1978-79 |
426 |
143 |
1979-80 |
441 |
139 |
1980-81 |
548 |
132 |
1981-82 |
706 |
148 |
1982-83 |
812 |
118 |
1983-84 |
1199 |
151 |
1984-85 |
737 |
193 |
1985-86 |
628 |
181 |
1986-87 |
546 |
228 |
1987-88 |
611 |
293 |
1988-89 |
599 |
318 |
1989-90 |
676 |
252 |
1990-91 |
583 |
259 |
1991-92 |
444 |
248 |
1992-93 |
314 |
233 |
Il secondo periodo, dall’anno accademico
1993-94 al 2000-2001, vede la creazione della Laurea in Informatica
quinquennale (LI5) e del Diploma di Informatica triennale (DU) a sostituzione
della vecchia laurea quadriennale. Il percorso formativo è in parallelo a Y,
intendendo che i primi due anni sono in comune per facilitare il passaggio da
Laurea a Diploma o viceversa:
Anno
accademico |
Immatricolati
LI5 |
Immatricolati
DU |
Laureati
SCI |
Laureati
LI5 |
Diplomati |
Laureati
L3 |
1993-94 |
257 |
29 |
281 |
|
|
|
1994-95 |
215 |
65 |
238 |
|
|
|
1995-96 |
192 |
57 |
261 |
|
|
|
1996-97 |
158 |
68 |
265 |
|
6 |
|
1997-98 |
149 |
95 |
245 |
7 |
19 |
|
1998-99 |
167 |
129 |
191 |
31 |
38 |
|
1999-00 |
187 |
160 |
129 |
42 |
30 |
|
2000-01 |
245 |
237 |
53 |
58 |
|
155 |
Il terzo periodo, dall’anno accademico
2001-2002 e tuttora in corso, vede l’attuazione della nuova riforma
universitaria per i corsi in serie, ovvero tre anni di laurea di primo livello
(L3 o LIA3) più due anni di laurea di
secondo livello o specialistica (LSI o LSTI):
Anno
accademico |
Immatricolati
L3 |
Immatricolati
LIA3 |
Laureati
SCI |
Laureati
L5 |
Laureati
L3 |
Laureati
LSI |
Laureati
LSTI |
2001-02 |
406 |
70 |
25 |
53 |
264 |
29 |
24 |
2002-03 |
327 |
91 |
|
|
|
|
|
Nel 1996, in occasione del venticinquennale
del Corso di Laurea in Scienze dell'Informazione è stata fatta un'indagine
statistica a campione stratificato tra i laureati del primo periodo (dall’anno
accademico 1969-70 al 1992-93, con i primi laureati che hanno acquisito un
titolo nel 1972). In attesa di accumulare un numero sufficiente di dati
significativi per le statistiche dei successivi due periodi (dall’anno
accademico 1993-94 al 2000-2001, e quello in corso), è istruttivo riportare alcuni
dei punti discussi in un documento di oltre 50 pagine redatto da Silvia Venturi
del Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata all'Economia
dell’Università di Pisa (disponibile come rapporto tecnico del Dipartimento di
Informatica, ftp://ftp.di.unipi.it/pub/techreports/TR-96-32.ps.Z).
Il campione di laureati è stato scelto in
modo stratificato interessando 520 unità, che rappresenta il 14.1% dei 3.678
laureati del primo periodo. Di questi, 342 hanno prodotto informazioni utili
alla statistica e circa 320 sono stati selezionati a rappresentare
statisticamente la classe dei laureati nel primo periodo. La distribuzione
dell’età di acquisizione del titolo di laurea è un utile indicatore, seppur
indiretto e parziale, della durata del corso di studi, da cui si deduce un’età media
al momento del conseguimento del titolo di laurea che si colloca nell’intervallo
[25,6 anni… 26,2 anni] con una probabilità del 90%:
|
v.a. |
% |
22 |
3 |
0.9 |
23 |
26 |
8.1 |
24 |
60 |
18.8 |
25 |
82 |
25.6 |
26 |
58 |
18.1 |
27 |
37 |
11.6 |
28 |
19 |
5.9 |
29 |
10 |
3.1 |
30 |
6 |
1.9 |
31 |
7 |
2.2 |
32 |
4 |
1.3 |
33 |
2 |
0.6 |
34 |
2 |
0.6 |
35 |
1 |
0.3 |
37 |
1 |
0.3 |
43 |
1 |
0.3 |
46 |
1 |
0.3 |
Totale |
320 |
100.0 |
Nel voto di laurea conseguito risultano
prevalere i voti medio-alti:
|
Maschi |
Femmine |
Totale |
|||
Voto
di laurea |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
78-79 |
19 |
8.1 |
7 |
8.3 |
26 |
8.2 |
90-94 |
30 |
12.8 |
14 |
16.7 |
44 |
13.8 |
95-99 |
45 |
19.2 |
14 |
16.7 |
59 |
18.5 |
100-104 |
47 |
20.0 |
24 |
28.6 |
71 |
22.3 |
105-109 |
38 |
16.2 |
7 |
8.3 |
45 |
14.1 |
110-110
l |
56 |
23.8 |
18 |
21.4 |
74 |
23.2 |
Totale |
235 |
73.7 |
84 |
26.3 |
319 |
100.0 |
La provenienza geografica dei laureati può essere
indirettamente e parzialmente dedotta dalla residenza dichiarata al momento della
laurea, per cui il bacino di attrazione degli studenti è principalmente costituito
dal Centro-Sud. Va notato che la percentuale reale dei pisani è inferiore a
quella riportata in quanto diversi studenti fuori sede prendono residenza a
Pisa dopo l’acquisto di una casa per motivi di studio:
|
Maschi |
Femmine |
Totale |
|||
|
v.a. |
% |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
Nord |
8 |
3,4 |
6 |
7,1 |
14 |
4,4 |
|
25 |
10,6 |
4 |
4,8 |
29 |
9,1 |
Em.Romagna |
20 |
8,5 |
2 |
2,4 |
22 |
6,9 |
|
28 |
11,9 |
16 |
19,1 |
44 |
13,8 |
Altre
Toscana |
53 |
22,6 |
15 |
17,9 |
68 |
21,3 |
Altre
Centro |
45 |
19,2 |
17 |
20,2 |
62 |
19,4 |
Sud |
24 |
28,6 |
56 |
23,8 |
80 |
25,1 |
Totale |
235 |
73,7 |
84 |
23,3 |
319 |
100,0 |
Dalle risposte fornite riguardo la scelta del corso di
studi in informatica in generale, si deduce che quasi due terzi del campione
hanno scelto il Corso di Laurea in Scienze dell’Informazione per interesse e
quasi tutti i rimanenti per le buone prospettive di lavoro:
|
Maschi |
Femmine |
Totale |
|||
|
v.a. |
% |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
Interesse |
154 |
66,1 |
57 |
68,7 |
211 |
66,7 |
Prospettive
lavoro |
71 |
30,5 |
23 |
27,7 |
94 |
29,8 |
Brevità
del Corso |
4 |
1,7 |
2 |
2,4 |
6 |
1,9 |
Altro |
4 |
1,7 |
1 |
1,2 |
5 |
1,6 |
Totale |
233 |
73,7 |
83 |
26,3 |
316 |
100,0 |
La scelta specifica di svolgere gli studi a Pisa, è
motivata a maggioranza (53%) con la fama del Corso di Laurea in Scienze
dell’Informazione tenuto presso l’Università di Pisa, e per due quinti per
motivi di vicinanza geografica:
|
Maschi |
Femmine |
Totale |
|||
|
v.a. |
% |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
Vicinanza |
97 |
41,5 |
32 |
38,1 |
129 |
40,6 |
Migliore
fama |
118 |
50,4 |
50 |
59,5 |
168 |
52,8 |
Altro |
19 |
8,1 |
2 |
2,4 |
21 |
6,6 |
Totale |
234 |
73,6 |
84 |
26,4 |
318 |
100,0 |
L’80% degli intervistati ha dichiarato di essere
soddisfatto della formazione culturale ricevuta; oltre il 50% per la formazione
professionale e circa il 60% soddisfatto per le possibilità di lavoro. Sono
emerse però richieste di maggiore approfondimento per gli aspetti tecnologici e
professionalizzanti, nonché per la cultura di impresa, temi trattati nelle
nuove lauree concepite nel secondo e nel terzo periodo della formazione
informatica a Pisa.
|
formazione culturale |
preparazione professionale |
le possibilità di lavoro |
|||
|
v.a. |
% |
v.a. |
% |
v.a. |
% |
Si |
251 |
79,7 |
86 |
27,7 |
175 |
56,8 |
In parte |
57 |
18,1 |
177 |
57,1 |
97 |
31,5 |
No |
7 |
2,2 |
47 |
15,2 |
36 |
11,7 |
Totale |
315 |
100,0 |
310 |
100,0 |
308 |
100,0 |
È emerso inoltre che quasi il 94% del campione risulta
occupato, con i senza lavoro concentrati quasi esclusivamente nell’ultimo anno
considerato al momento dell’indagine statistica. A conferma della facilità con
cui il laureato in informatica si colloca nel mercato, sono riportati i dati
inerenti al periodo intercorso tra il conseguimento del titolo e l’occupazione
lavorativa:
tempo di attesa dalla laurea |
v.a. |
% |
<1
mese |
82 |
27,3 |
1 mese |
22 |
7,3 |
2 mesi |
33 |
11,0 |
3 mesi |
20 |
6,7 |
4 mesi |
20 |
6,7 |
5 mesi |
12 |
4,0 |
6 mesi |
10 |
3,3 |
7-12
mesi |
34 |
11,3 |
13-24
mesi |
57 |
19,0 |
>24
mesi |
10 |
3,3 |
Totale |
300 |
100,0 |
Interessante appare la distribuzione del campione in
accordo al luogo dove si svolge l’attività lavorativa, dove il Centro-Nord
appare come polo di attrazione. Sembra quindi esserci un flusso di studenti dal
Centro-Sud che si formano a Pisa per poi muoversi al Centro-Nord per cercare
lavoro:
|
v.a. |
% |
Nord |
52 |
18,2 |
|
12 |
4,2 |
Emilia |
20 |
7,0 |
|
52 |
18,2 |
Altre
Toscana |
60 |
21,1 |
Altre
Centro |
46 |
16,1 |
Sud |
35 |
12,3 |
Estero |
8 |
2,8 |
Totale |
285 |
100,0 |
Infine, circa il 41% dei laureati intervistati svolge
attività impiegatizia, circa il 24% ha un ruolo dirigenziale, circa il 15%
insegna a scuola e circa il 15% gestisce un’attività in proprio (anche se qui
la differenza dei sessi fa sì che la percentuale di insegnanti sia maggiore per
le donne mentre la percentuale di ruoli dirigenziale sia minore):
Posizione |
Settore* |
Totale |
||||||||
|
1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
|
Imprend. |
3 |
7 |
- |
- |
10 |
- |
- |
1 |
2 |
23 |
Lib.
profess. |
4 |
1 |
4 |
- |
8 |
- |
1 |
- |
3 |
21 |
Dirigente |
11 |
1 |
1 |
- |
3 |
- |
1 |
- |
23 |
20 |
Funzion. |
13 |
1 |
5 |
2 |
1 |
3 |
2 |
4 |
2 |
33 |
Impiegato |
46 |
10 |
21 |
1 |
26 |
1 |
12 |
- |
3 |
120 |
Doc.univer. |
- |
- |
- |
- |
- |
3 |
- |
- |
- |
3 |
Ricercat. |
1 |
- |
- |
1 |
- |
11 |
2 |
- |
1 |
16 |
Insegnante |
- |
- |
- |
- |
- |
44 |
- |
- |
- |
44 |
Altro |
3 |
- |
1 |
- |
- |
4 |
- |
- |
6 |
14 |
Totale |
81 |
20 |
32 |
4 |
49 |
65 |
18 |
5 |
20 |
294 |
Legenda:
1= Industria 4= Trasporti 7= ParaStato
2= Commercio 5=
Servizi in genere 8= Enti Locali
3= Banche e
Assicurazioni 6= Stato 9= Altro
Scienze o Ingegneria? La domanda finale
che viene spesso posta è se studiare informatica presso la Facoltà di Scienze o
presso la Facoltà di Ingegneria. I due tipi di studi sono complementari; il
primo tipo è più orientato al software mentre il secondo è di natura più sistemistica,
anche se questa differenza non è così netta. Il numero di crediti formativi di
materie con contenuti riguardanti i sistemi software prevale nei corsi di studio
in informatica a Scienze. Il profilo formativo a Ingegneria prevede meno
crediti di tal genere, per destinarli a materie come Elettrotecnica,
Elettronica digitale, Automatica, ecc. La complementarietà tra Scienze e
Ingegneria, in cui le abilità informatiche e gli strumenti sviluppati sono
collegati tra loro anche se impiegati in modo differente, è probabilmente catturata
in modo sintetico dalla distinzione adottata da Rodney A. Brooks, docente del MIT:
“A
scientist builds in order to learn, an engineer learns in order to build.”
(fonte: Jon Bentley, seminario a Dagsthul,
Settembre 2000)
Le lauree di entrambi i tipi di studio
permettono di sostenere l’esame di stato per accedere all’Albo degli Ingegneri
dell’Informazione.
Obiettivi formativi. Il Corso di Laurea
in Informatica ha come obiettivo la formazione di una figura professionale
di informatico, dotato di una
preparazione tecnica rispondente alle esigenze di un rapido inserimento nel
mondo del lavoro nel settore delle tecnologie dell’informazione e della
comunicazione, e con una preparazione culturale di base che permetta di
affrontare con successo sia il progredire delle tecnologie che l'avanzamento in
carriera verso ruoli di responsabilità, nonché di accedere ai livelli di studio
universitario successivi al primo.
Nel corso di studio, di durata triennale, la
comprensione della tecnologia informatica e il suo utilizzo nella risoluzione
di problemi applicativi è integrata con una solida preparazione di base.
L’integrazione tra tecnologia e fondamenti è la caratteristica distintiva, che
permette di produrre quelle competenze necessarie per comprendere l’evoluzione
tecnologica, interpretarne i contenuti, individuarne le applicazioni, ampliare
e modificare il modo di operare.
Curricula. Il Corso di Laurea in Informatica prevede due curricula.
Il Curriculum A in cui il tirocinio e la preparazione del progetto per la prova
finale richiede una quantità di lavoro pari a 18 crediti e il Curriculum B in
cui il lavoro dedicato a questo scopo è stimato in 12 crediti. Nel Curriculum A restano a disposizione per
esami complementari 18 crediti, mentre nel Curriculum B tali crediti sono 24.
Organizzazione didattica. Ogni anno di corso è articolato su due semestri, ciascuno
comprendente almeno 12 settimane di attività didattica. I corsi di insegnamento
hanno un esame composto di norma da una prova scritta e da una prova
orale. I corsi di laboratorio e i corsi
seminariali, non prevedono un esame finale, ma una valutazione fatta dal
docente durante lo svolgimento del corso mediante prove in itinere e/o progetto
finale. Per tutte le attività formative, la valutazione finale è espressa in
trentesimi.
Senza considerare l’attività di laboratorio e
i corsi seminariali, il numero di esami fondamentali della laurea è 15. Agli
esami fondamentali devono essere aggiunti quelli a scelta dello studente (9
CFU) e gli esami complementari (18 o 24 CFU a seconda del curriculum).
La frequenza dei 5 corsi di laboratori
fondamentali è obbligatoria. Per superare l’esame è necessario aver frequentato
almeno l’80% delle ore di lezioni ed esercitazioni. Per studenti lavoratori,
portatori di handicap e rappresentanti negli organi collegiali dell’Università,
potranno essere comunque concordate modalità diverse di assolvimento
dell’obbligo di frequenza. L’allocazione degli insegnamenti nei tre anni di
corso e i relativi crediti formativi sono riportati nella tabella di seguito.
Anno
di corso |
Primo
semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo
semestre (insegnamento) |
CFU |
|
Primo |
Linguaggio
e metodi della matematica |
6 |
Algebra
|
6 |
|
Analisi
Matematica |
8 |
Fisica |
6 |
||
Fondamenti
di Programmazione |
9 |
Metodologie
di programmazione |
6 |
||
Laboratorio
di introduzione alla programmazione |
4 |
Laboratorio
di programmazione di strutture dati |
4 |
||
Corso
seminariale |
3 |
Lingua
inglese |
3 |
||
|
|
|
Corso
seminariale |
3 |
|
Totali |
|
30 |
|
28 |
|
|
|
|
|
|
|
Secondo |
Architettura
degli elaboratori |
10 |
Sistemi
operativi |
6 |
|
Calcolo
numerico |
6 |
Calcolo
delle probabilità e statistica |
6 |
||
Algoritmica |
9 |
Ricerca
operativa |
6 |
||
Laboratorio
di programmazione concorrente |
4 |
Laboratorio
di programmazione di sistema |
6 |
||
Insegnamento
a scelta |
3 |
Insegnamento
a scelta |
6 |
||
Totali |
|
32 |
|
30 |
|
|
|
|
|
|
|
Terzo |
Reti
di calcolatori |
6 |
Esami
complementari |
12 |
18 |
Basi
di dati |
6 |
Tirocinio |
18 |
12 |
|
Esami
complementari |
6 |
|
|
||
Ingegneria
del software |
6 |
|
|
||
Laboratorio
di programmazione di rete |
6 |
|
|
||
Totali |
|
30 |
|
30 |
Conseguimento
Lauree
specialistiche accessibili. I 180 crediti acquisiti con la laurea triennale in
Informatica sono riconosciuti utili alla prosecuzione degli studi nei master di
primo livello, nonché nelle lauree specialistiche della classe 23/S:
Informatica.
Obiettivi
formativi. Il Corso di Laurea in Informatica Applicata è gestito
congiuntamente all’Università di Genova. Ha come obiettivo la formazione di una
figura professionale di informatico, dotato di una preparazione tecnica
rispondente alle esigenze di un rapido inserimento nel mondo del lavoro nel
settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, e in possesso
di conoscenze che riguardano le attività organizzative, gestionali, progettuali
e produttive necessarie per concepire, realizzare, distribuire, consegnare ed
utilizzare un bene o un servizio.
Il laureato in Informatica applicata possiede
una preparazione culturale di base che permette di affrontare con successo sia
il progredire delle tecnologie che l'avanzamento in carriera verso ruoli di
responsabilità, nonché di accedere, senza debiti formativi, a lauree
specialistiche nella Classe delle Lauree Specialistiche in Informatica (23/s).
Nel corso di studio, la comprensione della
tecnologia informatica ed il suo utilizzo nella risoluzione di problemi
applicativi è integrata con una solida preparazione di base. L’integrazione tra
tecnologia e fondamenti è la caratteristica distintiva, che permette di
produrre quelle competenze necessarie per comprendere l’evoluzione tecnologica,
interpretarne i contenuti, individuarne le applicazioni, ampliare e modificare
il modo di operare. Inoltre le conoscenze di logistica e produzione permettono
al laureato di inserirsi in tutti i settori produttivi pubblici e privati, sia
in attività manifatturiere che nella fornitura di servizi, nella piccola e
nella grande azienda, per gestire in modo integrato e dinamico tecnologie e
problemi sempre più complessi ed articolati.
Organizzazione
didattica. Ogni anno di corso è articolato su due semestri, ciascuno
comprendente almeno 12 settimane di attività didattica. I corsi di insegnamento
hanno di norma un esame composto da una prova scritta e da una prova
orale.
I corsi di laboratorio e i corsi seminariali,
non prevedono un esame finale, ma una valutazione fatta dal docente durante lo
svolgimento del corso mediante prove in itinere e/o progetto finale. Per tutte
le attività formative, la valutazione finale è espressa in trentesimi.
Senza considerare l’attività di laboratorio e
il numero di esami fondamentali della laurea è 18. Agli esami fondamentali
devono essere aggiunti quelli a scelta dello studente (9 CFU).
La frequenza dei 5 corsi di laboratorio
fondamentali è obbligatoria. Per superare l’esame è necessario aver frequentato
almeno l’80% delle ore di lezioni ed esercitazioni. Per studenti lavoratori,
portatori di handicap e rappresentanti negli organi collegiali dell’Università,
potranno essere comunque concordate modalità diverse di assolvimento
dell’obbligo di frequenza. L’allocazione degli insegnamenti nei tre anni di
corso e i relativi crediti formativi sono riportati nella tabella di seguito.
Anno
di corso |
Primo
semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo
semestre (insegnamento) |
CFU |
Primo |
Linguaggio
e metodi della matematica |
6 |
Algebra
|
6 |
Analisi
Matematica |
8 |
Fisica |
6 |
|
Fondamenti
di Programmazione |
9 |
Metodologie
di programmazione |
9 |
|
Laboratorio
di introduzione alla programmazione |
4 |
Laboratorio
di programmazione di strutture dati |
4 |
|
Lingua
inglese |
3 |
Economia
dei trasporti marittimi |
6 |
|
Totali |
|
30 |
|
31 |
|
|
|
|
|
Secondo |
Architettura
degli elaboratori |
10 |
Sistemi
operativi |
6 |
Ricerca
Operativa |
12 |
Logistica integrata |
9 |
|
Algoritmica |
6 |
Calcolo
delle probabilità e statistica |
6 |
|
Laboratorio
di programmazione concorrente |
4 |
Laboratorio
di programmazione di sistema |
6 |
|
|
|
|
|
|
Totali |
|
32 |
|
27 |
|
|
|
|
|
Terzo |
Reti
di calcolatori |
6 |
Ingegneria
del software |
6 |
Calcolo
numerico |
6 |
Basi
di dati |
6 |
|
Simulazione
e logistica |
9 |
A
scelta dell studente |
9 |
|
Laboratorio
di programmazione di rete |
6 |
Tirocinio |
12 |
|
Totali |
|
27 |
|
33 |
Conseguimento
Lauree
specialistiche accessibili. I 180 crediti acquisiti con la laurea triennale in
Informativa Applicata sono riconosciuti utili alla prosecuzione degli studi nei
master di primo livello, nonché nelle lauree specialistiche della classe 23/S:
Informatica.
Si
rimanda il lettore interessato alle informazioni disponibili nel sito Web (http://infouma.di.unipi.it) e agli
opuscoli presso la Facoltà di Lettere e Filosofia.
Obiettivi
formativi. Il Corso di Laurea Specialistica in Informatica ha come
obiettivo la formazione di una figura professionale di informatico, dotato di
una preparazione culturale di base che permetta sia di affrontare con successo
il progredire delle tecnologie sia di contribuire al loro avanzamento, nonché
di accedere ai livelli di studio universitario successivi (Dottorato di
Ricerca). Nel corso di studio, la comprensione della tecnologia informatica e
il suo utilizzo nella risoluzione di problemi applicativi (per es., global
computing) è integrata con una solida preparazione di base nei modelli di calcolo,
nei linguaggi e nella logica, nei metodi formali di verifica e negli algoritmi.
L’integrazione tra tecnologia e fondamenti è alla base del percorso formativo
del Corso di Laurea Specialistica in Informatica, che si propone di preparare
laureati che:
possiedano solide conoscenze sia dei
fondamenti che degli aspetti applicativi dei vari settori dell’informatica;
conoscano approfonditamente il metodo
scientifico di indagine e comprendano e utilizzino gli strumenti di matematica
discreta e del continuo, di matematica applicata e di fisica, che sono di
supporto all’informatica ed alle sue applicazioni;
conoscano in modo approfondito i principi, le
strutture e l’utilizzo dei sistemi di elaborazione;
conoscano fondamenti, tecniche e metodi di
progettazione e realizzazione di sistemi informatici, sia di base sia
applicativi;
abbiano conoscenza di diversi settori di
applicazione;
possiedano elementi di cultura aziendale e
professionale;
siano in grado di utilizzare fluentemente, in
forma scritta e orale, almeno una lingua dell'Unione Europea oltre l'italiano,
con riferimento anche ai lessici disciplinari;
siano in grado di lavorare con ampia
autonomia, anche assumendo responsabilità di progetti e strutture.
Requisiti di ammissione. Il corso di studio prevede il riconoscimento di tutti i
crediti acquisiti nelle Lauree della classe delle Lauree in Scienze e
Tecnologie Informatiche (classe 26), dell’Università di Pisa.
Organizzazione didattica. I due anni del corso di studio prevedono:
esami fondamentali nel settore Informatica
per 42 Crediti Formativi Universitari (CFU),
esami interdisciplinari per 12 CFU,
esami complementari per 36 CFU
esami a scelta dello studente per 6 CFU
preparazione della prova finale per 24 CFU
Ogni anno di corso è articolato su due
semestri, ciascuno comprendente almeno 12 settimane di attività didattica. I
corsi di laboratorio non prevedono un esame finale, ma una valutazione fatta
dal docente durante lo svolgimento del corso. L’allocazione degli insegnamenti
nei due anni di corso e i relativi crediti formativi sono riportati nella
tabella di seguito.
Anno di corso |
Primo semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo semestre (insegnamento) |
CFU |
Primo |
Calcolabilità e complessità |
9 |
Tecniche di Specifica e Dimostrazione |
6 |
Linguaggi |
6 |
Compilatori |
6 |
|
Sistemi intelligenti |
6 |
Esame interdisciplinare |
6 |
|
Costruzione di Interfacce |
9 |
Esame complementare |
12 |
|
Totali |
|
30 |
|
30 |
|
|
|
|
|
Secondo |
Esame interdisciplinare |
6 |
Insegnamento a scelta |
6 |
Esame complementare |
12 |
Tesi di laurea |
24 |
|
|
Esame complementare |
12 |
|
|
Totali |
|
30 |
|
30 |
Conseguimento del titolo. L’esame di laurea consiste nella discussione di una tesi
di laurea con contenuti originali svolta sotto la guida di un relatore.
Obiettivi
formativi. Il Corso di Laurea
Specialistica in Tecnologie Informatiche ha come obiettivo la formazione
della figura professionale del software
architect: specialista in grado di creare l’architettura di sistemi
software complessi, realizzati adottando tecnologie software moderne, con
caratteristiche originali e innovative. Il laureato in Tecnologie Informatiche
riceverà una solida formazione sui fondamenti sia generali sia specifici al
proprio settore di specializzazione, e sarà dotato di una preparazione tecnica
rispondente alle esigenze di un rapido inserimento nel mondo del lavoro nel
settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. La
preparazione specifica del laureato in Tecnologie Informatiche gli permetterà
di rivestire ruoli di responsabilità, di contribuire all’innovazione
tecnologica, nonché di accedere ai livelli di studio universitario successivi
(Dottorato di Ricerca). Lo
specialista in tecnologie informatiche sarà in grado di:
padroneggiare specifiche articolate e
complesse come quelle prodotte da gruppi di lavoro internazionali;
contribuire alla definizione di tali
specifiche;
concettualizzare e sperimentare con approcci
architetturali alternativi;
creare modelli, componenti e documenti di
specifica di interfacce;
validare un’architettura rispetto a requisiti
e assunzioni;
padroneggiare gli strumenti e le tecniche
necessari alla realizzazione delle architetture;
guidare tutti gli aspetti della realizzazione
di un’architettura software: dalla concezione, al finanziamento, alla
predisposizione del “cantiere”, alla realizzazione, alla messa in servizio,
alla sua evoluzione.
Curricula. La laurea
specialistica in Tecnologie Informatiche offre alcuni percorsi di studio, ciascuno per complessivi 18 crediti, incentrati
su aree di rilievo e di largo respiro, correlate alle attività di ricerca del
Dipartimento di Informatica:
Piattaforme
abilitanti ad alte prestazioni
Basi
di Dati e Sistemi Informativi
Comunicazione
e interazione
Tecnologie
di programmazione e linguaggi
Sistemi
intelligenti
I percorsi
sono stati progettati sulla base di un’area tecnologica informatica piuttosto
che sulla base di un campo applicativo.
Requisiti di
ammissione. Il corso di studio prevede il riconoscimento di tutti i
crediti acquisiti nelle Lauree della classe delle Lauree in Scienze e
Tecnologie Informatiche (classe 26), dell’Università di Pisa.
Organizzazione
didattica. I due anni del corso di studio prevedono:
esami fondamentali nel settore Informatica
per 42 Crediti Formativi Universitari (CFU),
esami di percorso nel settore Informatica per
18 CFU,
esami interdisciplinari per 12 CFU,
laboratorio orientato alle applicazioni per
12 CFU
esami complementari, nel settore Informatica,
per 6 CFU
esami a scelta dello studente per 6 CFU
preparazione della prova finale per 24 CFU
I corsi fondamentali comprendono un nucleo di
4 insegnamenti, che coprono le tecnologie essenziali per la progettazione e
realizzazione di sistemi software complessi e comuni a tutti i percorsi: Costruzione di interfacce, Sistemi intelligenti, Programmazione avanzata, Architetture parallele e distribuite. È
inoltre previsto un corso su linguaggi e calcolabilità, necessario per
conoscere i concetti, le potenzialità espressive e i limiti dei linguaggi e dei
sistemi di elaborazione. La Laurea Specialistica in Tecnologie Informatiche
prevede un corso di laboratorio orientato alle applicazioni (di 12 CFU) e
trasversale agli indirizzi. Il contenuto sarà definito anno per anno, anche per
adeguarsi all'evolvere delle applicazioni.
Ogni anno di corso è articolato su due
semestri, ciascuno comprendente almeno 12 settimane di attività didattica. I
corsi di laboratorio non prevedono un esame finale, ma una valutazione fatta
dal docente durante lo svolgimento del corso. L’allocazione degli insegnamenti
nei due anni di corso e i relativi crediti formativi sono riportati nella
tabella di seguito.
Anno di corso |
Primo semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo semestre (insegnamento) |
CFU |
Primo |
Programmazione avanzata |
12 |
Esame interdisciplinare |
6 |
Linguaggi e calcolabilità |
6 |
Architetture parallele e distribuite |
9 |
|
Sistemi intelligenti |
6 |
Esame di indirizzo |
12 |
|
Costruzione di Interfacce |
9 |
|
|
|
Totali |
|
33 |
|
27 |
|
|
|
|
|
Secondo |
Esame interdisciplinare |
6 |
Laboratorio orientato alle Applicazioni |
12 |
Esame di indirizzo |
6 |
Tesi di laurea |
24 |
|
|
Insegnamento a scelta |
6 |
|
|
Esame complementare |
6 |
|
|
|
Totali |
|
24 |
|
36 |
Conseguimento
Obiettivi
formativi. Gestita in collaborazione con la Facoltà di Economia, ha
come obiettivo la formazione di una figura professionale con competenze di
elevato livello sia nell'area disciplinare delle tecnologie dell'informazione e
della comunicazione che nell'area disciplinare dell'economia e della gestione
aziendale. Gli sbocchi professionali di un laureato in Informatica per l'Economia
e per l'Azienda sono molteplici sia
nelle imprese industriali sia nei servizi, sia nel terziario avanzato, sia
nelle grandi sia nelle piccole e medie imprese.
Sono in particolare le piccole e medie
imprese a richiedere da tempo tecnici con preparazione di livello
universitario, in possesso di adeguate conoscenze di metodi e contenuti
culturali e scientifici nelle aree economica, economico-aziendale,
statistico-matematica e giuridica.
Curricula. Il Corso di Laurea
Specialistica in Informatica per l’Economia e per l’Azienda prevede due
percorsi:
Il percorso A (91 CFU) è rivolto agli
studenti provenienti dalle lauree delle Scienze Statistiche (classe 37),
Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale (classe 17), e Scienze
Economiche (classe 28) dell’Università di Pisa.
Il percorso B (90 CFU) è rivolto agli
studenti provenienti dalla Laurea in Informatica o dalla Laurea in Informatica
Applicata (classe 26) dell’Università di Pisa. Tale percorso è suddiviso in tre
orientamenti: aziendale, economico, e giuridico per l’economia, a scelta dello
studente.
Requisiti di
ammissione. I crediti formativi acquisiti per conseguire i titoli
relativi alla Laurea in Informatica, alla Laurea in Informatica Applicata e
alla Laurea in Statistica per l’Economia e per l’Azienda dell’Università di
Pisa, sono integralmente riconosciuti. I crediti formativi acquisiti per
conseguire i titoli relativi alle Lauree delle Classi 17, Scienze dell’Economia
e della Gestione Aziendale, e 28, Scienze Economiche, possono essere integralmente
riconosciuti, a seconda delle conoscenze acquisite nella laurea di primo
livello (in ogni caso i crediti riconosciuti saranno almeno152).
Organizzazione
didattica. Ogni anno di corso è articolato su due semestri, ciascuno
comprendente almeno 12 settimane di attività didattica. Annualmente, le
strutture didattiche, previo parere della Commissione didattica paritetica di
Facoltà, potranno attivare nuovi insegnamenti complementari. I corsi di laboratorio non prevedono
un esame finale, ma una valutazione fatta dal docente durante lo svolgimento
del corso.
L’allocazione degli insegnamenti nei due anni
di corso per il percorso A, e i relativi crediti formativi sono riportati nella
tabella di seguito.
Anno di corso (*) |
Primo semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo semestre (insegnamento) |
CFU |
Primo |
Fondamenti di Programmazione |
9 |
Metodologie di programmazione |
6 |
Algoritmica |
9 |
Sistemi Operativi |
6 |
|
|
|
Formazione Affine |
6 |
|
Laboratorio di introduzione alla
programmazione |
4 |
Laboratorio di programmazione di strutture
dati |
4 |
|
Architettura |
9 |
Insegnamento a scelta |
5 |
|
Totali |
|
31 |
|
27 |
|
|
|
|
|
Secondo |
Basi di dati |
6 |
Formazione affine |
6 |
Reti di calcolatori |
4 |
Laboratorio economico/aziendale |
6 |
|
Ingegneria del software |
6 |
Tesi |
18 |
|
Laboratori a scelta |
16 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Totali |
|
32 |
|
30 |
L’allocazione degli insegnamenti nei due anni
di corso per il percorso B, e i relativi crediti formativi sono riportati nella
tabella di seguito.
Anno di corso (*) |
Primo semestre (insegnamento) |
CFU |
Secondo semestre (insegnamento) |
CFU |
Primo |
Economia politica |
10 |
Esame di orientamento |
10 |
Economia aziendale |
10 |
Esame di ambito informatico |
10 |
|
Statistica |
5 |
Esame di ambito interdisciplinare |
10 |
|
Esame di ambito informatico |
5 |
|
|
|
Totali |
|
30 |
|
30 |
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Secondo |
Esame di orientamento |
10 |
Insegnamento a scelta |
6 |
Esame di ambito economico/giuridico/ Aziendale |
15 |
Laboratorio economico/aziendale |
6 |
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Esame di ambito interdisciplinare |
5 |
Tesi |
18 |
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Totali |
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30 |
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30 |
Conseguimento
Obiettivi
formativi. Il corso di Dottorato di Ricerca in Informatica è stato
attivato nel 1983, primo in Italia, con l’obiettivo di preparare ricercatori in
Informatica di livello pari a quello ottenuto, già da tempo, in altri paesi
avanzati attraverso le scuole di dottorato. Il corso di Dottorato ha durata
triennale e mira alla formazione di ricercatori dotati di una conoscenza
approfondita delle basi teoriche dell’informatica, delle applicazioni e delle
tecnologie ad essa legate. Gli sbocchi professionali comprendono, oltre al
ruolo di ricercatore-docente presso Università e centri di ricerca, una serie
di ruoli e mansioni di possibile rilievo ed elevata responsabilità nella
Pubblica Amministrazione e nelle imprese.
Il Dottorato in Informatica è uno dei
dottorati della Scuola "Galileo Galilei". La scuola è un centro di
studi avanzato aperto a studenti italiani e stranieri. Si pone come obiettivo principale la preparazione
altamente qualificata di studenti di dottorato nelle discipline della Chimica,
della Fisica, della Fisica Applicata, dell'Informatica, e della
Matematica. La Scuola promuove inoltre
lo scambio di esperienze scientifiche, culturali e sociali tra i vari curricula
dei corsi di dottorato per rafforzare il loro impatto
didattico.
Tradizionalmente i corsi di dottorato nelle discipline suddette ospitano
brillanti studenti provenienti da varie parti dell'Italia e dall'estero. Uno
degli scopi della Scuola è quello di attrarre, ancora più marcatamente, studenti
laureati da Università italiane ed estere. A tal fine sono favoriti gli scambi
con altre istituzioni di ricerca, riservando borse a laureati provenienti da
altre Università.
Requisiti di
ammissione. Il corso di Dottorato è indicato per quei laureati di
secondo livello che siano interessati a svolgere attività di ricerca in
informatica. Una tesi di laurea specialistica con contenuti innovativi risulta
quindi una prima prova utile per verificare le proprie capacità e inclinazioni.
Dato il connotato spiccatamente internazionale degli studi e dato che l’inglese
è la lingua ufficiale della comunità scientifica, risulta necessaria una buona
conoscenza dell’inglese scritto e parlato.
Si accede al Dottorato di Ricerca tramite
concorso pubblico. I primi tra gli studenti vincitori del concorso ricevono una
borsa di studio mensile per l’intera durata del corso finanziata dal Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. A queste borse si affiancano
ulteriore borse offerte da enti di ricerca pubblici e privati. La nuova
normativa permette anche l’ammissione di un numero limitato di studenti di
dottorato senza borsa.
Organizzazione
didattica. Il corso di dottorato garantisce numerose possibilità di
approfondimento sia nei settori tradizionali che in quelli emergenti della
ricerca in informatica. Ogni studente è affidato a un relatore che lo guida
durante il periodo del Dottorato. Vengono offerti vari corsi specialistici, con
relativi esami. Molti si svolgono a Pisa e sono organizzati dai gruppi di ricerca
afferenti al Dipartimento di Informatica. Le lezioni sono tenute da docenti,
spesso stranieri, di fama internazionale. Questo offre allo studente il duplice
vantaggio di poter seguire corsi di elevata qualità e di entrare in contatto
diretto con la comunità scientifica internazionale. Inoltre, ogni anno vengono
organizzate scuole che prendono in esame diverse tematiche dell’informatica, a
cui gli studenti interessati possono partecipare. Tali scuole, della durata di
una o due settimane, si svolgono in vari periodi dell’anno in località italiane
o straniere. Parallelamente ai corsi, gli studenti svolgono attività di ricerca
sia autonomamente che in collaborazione con gruppi di ricerca italiani o
esteri. Inoltre, gli studenti possono partecipare alle conferenze nazionali e
internazionali dove vengono presentati i risultati delle ricerche di un singolo
settore, o di più settori disciplinari affini. Queste attività comportano la
possibilità di interagire con studenti e ricercatori di altri paesi, e di recarsi
presso altre Università e centri di ricerca per determinati periodi di tempo.
Conseguimento
La fonte più aggiornata di informazioni, sia
per quanto riguarda la ricerca che la didattica, è il sito Web del Dipartimento
di Informatica (http://www.di.unipi.it). Per
contatti telefonici: tel. 050 2212700 fax 050 2212726.
La segreteria didattica è a disposizione per
ulteriori chiarimenti e per questioni non riportate nel sito Web: tel. 050
2212727 oppure 050 2213110.
Il coordinatore didattico cura anche i
rapporti con le aziende e la gestione dei tirocini: tel. 050 2212777.
Le occasioni di incontro con i docenti sono
varie: i salone di orientamento a Pisa
(una settimana a novembre/dicembre di ogni anno), i precorsi (settimana
a settembre prima dell’inizio del primo semestre) e la settimana della cultura
con la gara di informatica per gli studenti delle scuole superiori (http://www.di.unipi.it/settcult).
APPENDICE:
Capita spesso di
sentire gli studenti riferirsi agli “assistenti” (figura professionale in
estinzione da anni) oppure confondere “Facoltà” con “Corso di Laurea” o “Dipartimento”. Non è una semplice confusione
di termini, favorita talvolta dalla stampa stessa, ma probabilmente lo specchio
di una comunicazione disattenta tra accademici
e studenti.
Prendiamo come
esempio il termine “professore”. Per ottenere tale titolo occorre superare un
concorso pubblico, le cui modalità sono variate nel corso degli anni. Il
docente di un corso universitario non è però necessariamente un professore, ma
viene nominato da un consiglio (di cui parleremo alla fine) scegliendo tra
diverse figure accademiche. Può risultare utile spendere alcune parole in
proposito, ricordando che possono esserci le dovute eccezioni come ogni
tentativo di classificazione.
Le figure
strutturate sono tre: ricercatore, professore associato (o di seconda
fascia) e professore ordinario (o di
prima fascia). Rappresentano la progressione di carriera di persone stabilmente
assunte dall’Università (mediante la conferma in ruolo) dopo un periodo
iniziale di prova di tre anni. Si inizia come ricercatore e, possibilmente, si
termina la propria carriera come professore ordinario. Ciascuna tappa non è
automatica ma avviene mediante concorso; tuttavia, non è obbligatorio
rispettare tutte le tappe. Per esempio, un ricercatore particolarmente attivo
può diventare professore ordinario. Oppure una persona proveniente da una
struttura di ricerca non universitaria può diventare direttamente professore
tramite concorso.
Bisogna ricordare
che l’Università si occupa di didattica e di ricerca scientifica, nonché di amministrazione
e di gestione delle proprie risorse. Degli ultimi due aspetti se ne occupa a
tempo pieno il personale non docente, ovvero amministrativi e tecnici di vario
genere. Ai primi due aspetti i professori dedicano parte considerevole del loro
tempo, gestendo inoltre le strutture connesse alle loro attività. Anche i
ricercatori si occupano di didattica, seppure dedicando più tempo alla ricerca
scientifica. Talvolta si identifica con
“il ricercatore” la persona particolarmente impegnata in attività di ricerca scientifica.
Può essere un professore o un ricercatore, ma anche una delle altre figure non
strutturate che gravitano attorno all’Università (gli “assistenti” non sono
quindi figure professionali attualmente in concorso; lo sono state molto tempo
fa con altri obiettivi).
Le figure non
strutturate sono ricoperte per un periodo limitato (dai due ai quattro anni, a
seconda dei casi). La prima figura è
quella del dottorando o specializzando ed è lo studente del
terzo livello di studi dopo la laurea specialistica, ovvero il dottorato di
ricerca o la scuola di specializzazione. Viene formato per svolgere attività di
ricerca dopo aver superato un concorso mediante titoli ed esami. In molti casi
usufruisce di una borsa di studio. Tipicamente lo sbocco consiste nello
svolgere attività di ricerca e/o dirigenziale nelle aziende oppure nel mondo
accademico, per esempio sostenendo il concorso per ricercatore. Un’altra figura
è l’assegnista di ricerca, anch’essa
dotata di borsa di studio mediante concorso. È un ruolo rivestito normalmente
da un dottorando dopo aver conseguito il titolo di dottore di ricerca. Gli
permette, al pari delle altre figure appena menzionate, di occuparsi di
ricerca.
Passiamo alla
didattica. Chi è il docente? La risposta è un professore o un ricercatore. Oppure il professore a contratto (a titolo
gratuito o meno) che viene nominato in
quanto esperto della materia insegnata per un periodo limitato (un semestre o
un anno accademico) ma rinnovabile. Non è necessariamente un professore o un
ricercatore, in quanto non ha sostenuto un concorso come loro, però durante il
periodo di nomina può fregiarsi del titolo di professore (il che contribuisce
ad accrescere la confusione negli studenti). Tipicamente proviene dal mondo
dell’industria e delle aziende oppure da una struttura pubblica di ricerca come
il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Il docente può
essere affiancato da un esercitatore,
da un cultore della materia o da un supporto alla didattica. L’esercitatore
fornisce un complemento alle lezioni del docente mediante le esercitazioni. Può
essere un altro professore o ricercatore, un dottorando o un assegnista. Il
cultore della materia coadiuva, come membro della commissione esaminatrice, lo
svolgimento degli esami ma non può fare altro tipo di didattica in assenza del
docente. Infine, il supporto alla didattica affianca il docente durante lo
svolgimento dei laboratori. Può essere anche uno studente degli ultimi anni, se
impiegato in un laboratorio dei primi anni.
Considerando
l’aspetto organizzativo, esistono strutture delegate alla didattica, alla
ricerca, nonché all’amministrazione e alla gestione delle risorse. Tra le varie
strutture, ne vediamo solo alcune. I dipartimenti ospitano le strutture di
ricerca e parte delle loro strutture amministrative. Solitamente, l’ufficio di un
docente è presso un dipartimento.
Per la didattica,
ogni studente è iscritto a un corso di
laurea, e più corsi di laurea fanno capo a una facoltà. Se i dipartimenti
sono il punto di riferimento per la ricerca, le facoltà lo sono per la
didattica. Quindi un professore fa parte di un dipartimento come affiliazione
ufficiale per la ricerca, svolgendo la sua attività didattica nell’ambito di
una o più facoltà. I docenti che insegnano in una data facoltà provengono da
vari dipartimenti (in realtà esistono anche corsi di laurea interfacoltà). Per
esempio, il corso di laurea triennale in informatica fa parte della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali e vi insegnano docenti che provengono dai Dipartimenti di Informatica,
di Matematica e di Fisica. Della stessa facoltà fanno parte altri corsi di
laurea, come quelli in chimica, biologia, fisica, matematica, ecc.
Quindi non ha
senso dire “vado in facoltà”. Piuttosto
si può dire di essere iscritto a un determinato corso di laurea. Il luogo
fisico dove avvengono le lezioni sono le aule e i laboratori e non la facoltà.
La facoltà ha comunque una sede, ma viene usata per scopi amministrativi e per
riunire periodicamente i docenti appartenenti alla facoltà. I consigli di facoltà e di corso di laurea
si occupano infatti di programmare l’attività didattica, nominare professori,
esaminare il piano di studi degli studenti, ecc. Uno studente può comunicare
direttamente con alcuni componenti di tale consigli oppure, indirettamente,
tramite i propri rappresentanti degli
studenti eletti democraticamente.
Quanto riportato
sopra rappresenta un quadro sintetico e parziale delle figure professionali e
delle loro strutture di supporto senza entrare nel merito (il rettore, il
senato accademico, le biblioteche, ecc.), con la speranza che si possa chiarire
una terminologia che spesso rimane confinata in ambito accademico, per cui si
indica una persona come assistente del professore oppure si identifica
erroneamente un corso di laurea con l’intera facoltà.
L’opuscolo è basato sul rapporto tecnico per
il venticinquennale dei corsi di studio in informatica (ftp://ftp.di.unipi.it/pub/techreports/TR-96-32.ps.Z)
e su vari interventi per l’inaugurazione della nuova sede del Dipartimento di
Informatica (http://www.di.unipi.it/inaugurazione),
nonché sul materiale disponibile nella sezione riservata alla didattica (http://www.di.unipi.it/didattica) e
vario materiale adoperato per l’orientamento agli studenti delle scuole
superiori. Roberto Barbuti e Marilisa Carboni hanno letto e commentato
attentamente una versione preliminare dell’opuscolo. I dati sulla situazione ICT italiana ed
europea sono stati segnalati da Gianluigi Ferrari. L’articolo di Bombieri è
stato segnalato da Milvio Capovani. La parte storica è stata tratta da un
intervento di Ugo Montanari. Le informazioni riguardanti i contatti con le aziende
e il sistema della qualità sono state fornite da Marilisa Carboni. Le
statistiche sul numero di immatricolati e laureati sono state fornite da
Roberto Barbuti. Le successive tabelle (a cura di Silvia Venturi ) sono state
rese disponibili in formato elettronico da Pierpaolo Degano. Ulteriori commenti
sono stati forniti da Antonio Frangioni e Ippolito Spadafora. Sperando di non
dimenticare nessuno, i più sentiti ringraziamenti vanno a coloro che hanno
offerto contenuti, direttamente o indirettamente, utili alla realizzazione del
presente opuscolo.
Pisa 9.9.2003
La Commissione
Orientamento