O G G E T T O
Maggiolo illustra la proposta della Commissione
La commissione individua i principali problemi dell'attuale
meccanismo in due problemi, fra loro correlati:
- difficoltà degli studenti di trovare una tesi nel campo in cui sono interessati
- tempo occorrente per svolgere la tesi.
Assumendo che lo svolgimento della tesi non debba richiedere più di sei mesi a pieno tempo dopo il completamento degli esami, tempi maggiori sono richiesti ogni volta che lo studente affronta un argomento per cui non ha la preparazione di base e/o le conoscenze sperimentali richieste dall'argomento considerato.
Si deve allora far sì che lo studente nella scelta del piano di studi finalizzi alla tesi alcuni esami, il che vuol dire che lo studente con il piano di studi scelga anche la tematica generale che sarà oggetto della tesi, orientandosi anche eventualmente su una tesi teorica o una tesi sperimentale. Quest'approccio al lavoro di tesi richiede anzitutto che lo studente preveda nel piano di studi gli esami appropriati e che, terminati gli esami, possa avere assegnato effettivamente un lavoro di tesi specifico per cui avrà la preparazione di base.
Per garantire questa coerenza tra interessi dello studente, piano di studi e tesi, la commissione propone il seguente meccanismo.
L'informazione sui gruppi di esami richiesti dai vari docenti e sui possibili argomenti di tesi dovranno essere (obbligatoriamente) dichiarati da ogni docente e saranno comunicati agli studenti come parte delle informazioni per la scelta del piano di studi. Un argomento di tesi coincide con un tema di ricerca o di sperimentazione che comprende un insieme di argomenti diversi e più specifici, ognuno dei quali può
costituire argomento di tesi. Il gruppo di esami che un docente può richiedere per assegnare un argomento di tesi è dato da un "major" e da un "minor" con al più dei vincoli sulle scelte eventualmente consentite al loro interno. In base al piano di studi presentato dallo studente la Commissione Piani di studio gli assegna un tutore. Il tutore esamina con lo studente i possibili argomenti e gli eventuali relatori. E` compito della commissione Piani di studio informare lo studente delle difficoltà che potrebbe incontrare ad avere una tesi in un settore che risulti troppo affollato e quindi invitarlo a considerare altri settori. Finiti gli esami, o comunque dati gli esami propedeutici alla tesi, lo studente avrà assegnato il compito di tesi, che dovrà essere svolto in non più di sei mesi di lavoro effettivo. Chi non scelga un piano di studi con questo meccanismo non ha nessuna garanzia di avere
assegnata una tesi.
Annualmente il presidente del CCL comunicherà al Consiglio il numero di tesi di cui i singoli docenti sono stati relatori.
La commissione ha anche affrontato il problema delle tesi svolte all'esterno, distinguendo il caso di CNR, Scuola S.Anna, Scuola Normale da quello di tesi fatte presso l'industria.
Nel primo caso si pone il problema della preparazione di base necessaria per affrontare la tesi in settori che possono non essere coltivati nel Dipartimento e per cui gli esami che gli studenti possono scegliere non costituiscono una base sufficiente. Un suggerimento è che si affidino ai colleghi delle strutture nominate corsi su argomenti ritenuti interessanti e di cui in Dipartimento non esistono le competenze.
Sarà compito del tutore indirizzare lo studente che cerchi tesi presso il CNR o le due Scuole, aiutando lo studente a scegliere argomenti per cui abbia una preparazione di base sufficiente ed eventualmente spiegando
ai prospettivi relatori quale ampiezza noi assumiamo debba avere una tesi.
Nel caso di tesi presso l'industria il relatore interno dovrà essere nominato all'inizio della tesi.
E' compito del relatore interno garantire che la tesi non si discosti per qualità e tempi dagli standard per le tesi interne.
In ogni caso, la tesi dovrà consistere di un
elaborato scritto che, alternativamente:
- esamini criticamente la letteratura su un tema specifico,
- documenti la sperimentazione e il confronto di sistemi esistenti,
- documenti lo svolgimento di un progetto con le tecnologie note e
che ha portato ad un sistema funzionante e sperimentato
- realizzi e valuti un sistema innovativo
- sviluppi uno spunto di ricerca per arrivare ad un risultato teorico innovativo.
Il lavoro per la tesi non dovrà superare i sei mesi di lavoro effettivo. Il relatore dovrà monitorare l'andamento del lavoro, calibrandone, se è il caso, ampiezza e scopi. Non si dovranno premiare lavori ambiziosi che comportino l'applicazione per un tempo superiore.
I
punti dati alle tesi (e che si aggiungono al punteggio di base dato in centodecimi) saranno compresi tra 0 e 11. Il punteggio 4 sarà considerato una soglia di accettabilità del lavoro, non raggiungendo il quale non si potrà passare l'esame di laurea. Il punteggio 10-11 andrà dato a tesi di merito eccezionale, 6/7 è il punteggio di riferimento per una tesi media. La valutazione
dovrà dipendere dalla qualità del lavoro e non dal tipo della
tesi.
Il modulo per la valutazione a cura del relatore e del controrelatore conterrà una voce in più riguardante il tempo impiegato per lo svolgimento del lavoro. Andranno anche cambiate,
conseguentemente alle nuove regole, le istruzioni per l'attribuzione dei punteggi che ora compaiono sul verso del modulo.
Si apre un'ampia discussione con interventi di Bonuccelli, Starita, Masini, Levi, Ghelli, Ambriola, Simi, Bove, Moscariello, Turini, Maggiolo, Pedreschi, Montangero e Barbuti, al termine della quale vengono presentati i seguenti emendamenti:
- (presentato da Montangero) Eliminare la figura del tutore e rimandare il tutto alla Commissione Piani di Studio.
- (presentato da Turini) Sostituire 6/7 con 8 nel punteggio di riferimento per una tesi media.
- (presentato da Ghelli) Eliminare tutta la prima parte della delibera da "Assumendo che lo svolgimento ......" a "......... il numero di tesi di cui i singoli docenti sono stati relatori".
Vengono messi in votazione gli emendamenti nell'ordine.
L'emendamento 1 è respinto a maggioranza.
L'emendamento 2 è approvato a larga maggioranza.
L'emendamento 3 è respinto a maggioranza.
Il documento proposto dalla Commissione, emandato
come da emendamento 2, è
approvato con 7 voti contrari.